Manca davvero poco per un importante traguardo per la troupe e per il cast de IL VESPISTA, film ispirato alla vita e ai viaggi di Giorgio Bettnelli, spirito libero e scooterista globetrotter, autore di libri di grande successo in cui narra dei suoi vagabondaggi in Vespa. Il prossimo 9 settembre nell'ambito delle presentazioni collaterali alla 77esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, nella sala dell'Italian Pavillon si terrà la “prima” proiezione del film, in forma di cortometraggio. Ne parliamo con Francesco Crivaro, che di questa ambiziosa produzione oltre ad esserne il regista è l'anima vera del progetto.
Questo di mercoledì 9 settembre è un traguardo importante, che arriva dopo un lungo percorso durato tre anni. Iniziato con una campagna di crowdfunding tra poche ore vedrà la luce del grande schermo: vuoi riassumerci brevemente i momenti principali di questi tre anni di lavoro?
In realtà credo che gli anni siano pure più di tre…diciamo che ho perso il conto. Scherzi a parte, è stato indubbiamente un percorso lungo e davvero non facile. L’idea di lanciarmi in questo progetto è nata, banalmente, a seguito della lettura dei libri di Giorgio. Ho da subito sentito una forte affinità e interesse nei suoi confronti, pur non avendolo mai conosciuto di persona. Il fatto che una persona ti sembri simile ma, al tempo stesso profondamente diversa da chi sei, ti spinge davvero a volerne approfondire la storia perché capisci di poterne trarre qualcosa che nasca dal cuore e che tu possa capire e raccontare con onestà, ma che lasci spazio di crescita e di scoperta in te in quanto autore. Sebbene non avessi mai voluto realizzare un film biografico “classico”, ho cercato di approfondire la figura di Giorgio parlando con quante più persone lo avessero conosciuto in momenti diversi della sua vita. Questo è stato il primo passo. Ho ricostruito un puzzle e scoperto l’esistenza di un uomo che, credo, fosse diverso dal personaggio letterario che si era costruito, ma non per questo meno interessante, anzi. La persona chiave che più mi ha dato forza e aiuto ad andare avanti è stato sicuramente Luciano Bettinelli, il fratello di Giorgio. Oltre a guidarmi nei miei ragionamenti e ad accogliermi in casa sua ha saputo credere nella bontà del progetto e in me fin dall’inizio. Molte persone avevano già provato a realizzare un film sulla vita di Giorgio, ma nessuno aveva saputo arrivare fino in fondo per diverse ragioni. La fiducia di Luciano mi ha spronato ulteriormente ad andare avanti nonostante i periodi di sconforto non siano mancati. E’ sempre duro vedere che quasi nessuno creda in qualcosa che a te appaia come un progetto inappuntabile sotto ogni punto di vista. Gli devo molto ed è nato un bel rapporto.
Successivamente la sfida si è spostata su ambiti più prettamente pratici: trovare i compagni di viaggio giusti per una sfida come questa. Avendo studiato, lavorato e vissuto in molti paesi del mondo ho creato rapporti professionali con molte persone che ho fortemente voluto coinvolgere nel progetto. Ho cercato di condividere la mia passione e visione riguardo questa storia con tutti loro ed ha funzionato. Credo non potessi desiderare una troupe migliore di questa. Successivamente si è trattato di scrivere il film sapendo che si trattava di un film di 30 minuti a se stante, ma al tempo stesso parte di un qualcosa di più grande. Poi c’e stata la parte di raccolta fondi davvero non semplice. Infine sono passato attraverso la produzione vera e propria di un film, ambientato dall’altra parte del mondo, coordinando il lavoro di una troupe proveniente da più di 10 Stati diversi, organizzando permessi, visti di lavoro, logistica, attrezzature, casting etc… Davvero non si immagina quanto lavoro ci sia dietro ad un film ma vi posso assicurare che è enorme sia dal punto di vista del tempo che da quello emotivo. Ed ancora non è finita, ora si tratta di distribuirlo e costruire i presupposti per andare avanti.
Questa prima nell'ambito di una manifestazione di gran prestigio come il Festival del Cinema di Venezia è un traguardo davvero importante, ma quanto verrà proiettato sarà solo un “breve assaggio”, un'anteprima se così vogliamo dire, di quello che nelle vostre intenzioni, una volta terminato, non sarà solo un cortometraggio ma un film vero e proprio.
Come dicevo si tratta di un film a tutti gli effetti completo, a se stante, che si focalizza sul momento in cui la vita di Giorgio prende una piega inaspettata a seguito di un regalo del tutto inaspettato. In 30 minuti vediamo l’arco della vita del protagonista evolversi, da un periodo di stasi e attesa ad un altro dove tutto appare incredibilmente più chiaro. Non voglio rivelare troppi dettagli anche se so che sono molti i fans di Bettinelli che conoscono le sue vicende personali e possono immaginare di cosa sto parlando. Sarei un bugiardo però se non dicessi che alla fine del film si prova la sensazione di trovarsi di fronte ad un inizio più che a una fine. Ecco, è esattamente questo per me: l’inizio di una storia che vorrei poter raccontare nella sua interezza, che parli di che cosa significhi realmente la libertà e che cosa comporta. Spero che questo cortometraggio possa dimostrare innanzitutto il potenziale della storia e anche cosa siamo riusciti a fare con un budget decisamente ridotto.
Fin dalle prime fasi, mi riferisco alla campagna di crowdfunding, il vostro progetto ha avuto un'accoglienza entusiastica e affettuosa grazie al fatto di esser riusciti a realizzare una ristampa anastatica in edizione limitata di quello che, dei libri firmati da Giorgio Bettnelli, è considerato dai suoi fans una sorta di Sacro Graal, il mitico libro fotografico “In Vespa oltre l'orizzonte”. Come siete riusciti a farlo tornare nella disponibilità del pubblico?
Ti ringrazio per questa domanda che mi da l'opportunità di chiarire alcune cose. Quella della ristampa del libro è una storia strana dal sapore agrodolce. Nelle mie ricerche svolte a Crema, la città natale di Bettinelli, ho incontrato Andreina Castellazzi, un’altra persona che è stata molto vicina a questo progetto e che voglio ringraziare anche da qui. Da amica di Giorgio quale era, aveva ricevuto in custodia le lastre offset del libro “In Vespa oltre l’orizzonte” e le aveva custodite per anni senza saper bene cosa farne. Non appena l'ho scoperto, ero ovviamente davvero entusiasta della cosa come si può immaginare.
Dal momento che il libro avrebbe sicuramente fatto felici molti lettori di Giorgio e al tempo stesso potuto supportare la produzione del nostro film, ho immaginato da subito di ristamparlo e farlo diventare una delle ricompense della campagna di crowdfunding a supporto del film, che ha ovviamente dei costi. Il mio errore, in questa fase, è stato quello di fidarmi di alcune persone sbagliate che, spacciandosi per produttori interessati a collaborare con me al mio film, hanno sì infine ristampato il libro, ma per mettere in piedi un progetto parallelo al mio mentendo a me e alla famiglia di Giorgio. Di questa vicenda amara voglio però vedere l’aspetto positivo: quel mitico libro tanto amato ha comunque rivisto la luce facendo la felicità di tante persone. Resta l'amaro per il risvolto negativo, i proventi della vendita del libro non sono andati alla produzione del film e non so davvero che fine abbiano fatto. Sono anche stato messo nella scomoda posizione di dovermi giustificare con molte persone che mi chiedevano conto di come quei soldi fossero stati spesi, pur non avendo gestito io la cosa. È stata davvero una grande delusione proprio perché oltre ad aver visto vanificati tutti gli sforzi fatti fino a quel momento sapevo di essere stato tradito. Non mi sono comunque arreso. Tenevo troppo a questo progetto per arrendermi. Ho così lanciato una seconda campagna di crowdfunding basata questa volta su una mostra fotografica itinerante con tante bellissime foto di viaggio firmate da Giorgio Bettinelli, e con una nuova ristampa di In Vespa oltre l’Orizzonte, questa volta in edizione e-book. È stato un lavoro enorme: in primis realizzare un ebook come quello ha comportato innumerevoli ore di lavoro mio e di mia moglie, e successivamente portare la mostra con le foto di Giorgio in giro per l’Italia e non solo, mettendoci la faccia tutte le
volte come garanzia: un impegno davvero enorme. È stato bello comunque poter ricordare Giorgio nei 10 anni dalla sua scomparsa con mostre che hanno raggiunto anche il Portogallo, gli USA e Bali, dando la possibilità a molte persone di vedere le sue foto e scoprire le sue avventure.
Cosa manca per far diventare questo vostro cortometraggio il film che avete in mente fin dall'inizio?
Il tassello fondamentale è la sceneggiatura finale. Abbiamo un trattamento in cui la storia è messa a fuoco in ogni sua parte. Ho chiaro il messaggio, i momenti chiave della vicenda e i punti narrativi principali, ma ovviamente tutto questo va tradotto in dialoghi, descrizioni e azioni. La sceneggiatura finale poi permette anche di quantificare il budget necessario a finalizzare il progetto. Trattandosi di un film di viaggio, le location saranno sparse in diverse aree geografiche con tutte le difficoltà del caso. Non è un film a basso budget per la natura intrinseca della storia. Scrivere una sceneggiatura richiede un forte dispendio di energie, lavoro e tempo. Sono sincero, desidero realizzare questo lungometraggio più di ogni altra cosa al mondo, ma non posso immaginare di realizzarlo da solo, con fondi personali e lavoro gratuito dei miei collaboratori come fatto sino a qui. Si parla di altri anni di lavoro, ore di vita, sacrifici. A questo punto servono altre persone che ci credano tanto quanto noi e abbiano la possibilità di fare i giusti investimenti, perché il cinema, alla fin fine, è anche un lavoro.
Francesco, ti ringrazio davvero per questa chiacchierata. Dalle tue parole si percepisce il tuo entusiasmo e credo di poter dire sia la stessa cosa per il cast e la troupe che ti affianca. Dici che possiamo salutarci e darci appuntamento all'edizione 2021 del Festival del Cinema di Venezia per vedere finalmente il film completo?
Sarebbe bellissimo! Quello che posso promettere è che non mi risparmierò per questo progetto, come ho sempre fatto d’altra parte. Ce la metteremo tutta.
Credo che tanti appassionati vorrebbero sapere come è possibile aiutarti.
Una cosa importantissima è il passa parola, parlare di questo progetto e condividere sui Social post, trailer e quanto uscirà a riguardo. Ci sono tante piccole cose che si potrebbero fare e che agevolerebbero il nostro lavoro enormemente, ad esempio organizzare delle proiezioni a pagamento in giro per l'Italia, magari con l'appoggio dei Vespa Club e di altre associazioni legate al viaggio. Questi incontri sul territorio darebbero ulteriore benzina per fare il pieno alla Vespa di Giorgio e consentirci così di andare avanti a lavorare.
Per vedere il TRAILER del film CLICCA QUI
Il cast del film:
GIANNI ANZALDO (Giorgio Bettinelli) MUHAMMAD KHAN (Wayan) ASMARA ABIGAIL (Ny Nyoman) VALENTINE PAYEN (Johanna) Ruoli secondari: LUCIANO BETTINELLI (Hermes Bettinelli)
MR PUTU (proprietario del ristorante)
GIULIA RUPI (turista) HUSNY WARANDA (meccanico) Un film di / prodotto da: FRANCESCO CRIVARO - Sceneggiatura: LUCAS ABRAHAO - Fotografia: VISHAL VITTAL - Suono: INDREK SOEScenografie: ELENA ALEXANDROVA - Costumi: FRISKA ALDILLA - Montaggio: MADLEN SIEGHARTSLEITNER - Organizzatore generale: JUWITA RAHAJU - Assistenti di produzione: ANDI “CEGER” MAULANA, EGA HAHN, BOBON “REZA” AZER - Aiuto regia: AISHA BALINDA - Segretaria di edizione: MADLEN SIEGHARTSLEITNER - Assistente operatore: SELMA LOPES - Aiuto operatore: MUHAMAD ILHAM PIRMAN - Aiuto operatore: INDRA HARMOKO - Attrezzista: WIHANA “JONGGA” ERLANGGA - Decoratori / assistenti scenografi: NICKY SMARA, ABDUL MALIKUL - Capo squadra elettricisti: GABRIELE BUFFA - Macchinista: I WAYAN JULIARTA - Elettricisti: IDA “GIRI” BAGUS, I KADEK MAHENDRA - Colorist: FRANCESCO CRIVARO
6 settembre 2020 (modifica il 7 settembre 2020 | 12.04)
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