I BOLIDI VESPA è il titolo scelto per una Moleskine illustrata dalla matita di Alfonso Vivaldini che con questa sua opera ha voluto celebrare la vita e le imprese sportive di Giuseppe Cau, un personaggio leggendario del vespismo nazionale, che fu collaudatore della casa di Pontedera e pilota pluripremiato della scuderia Piaggio. In questa intervista esclusiva vi presentiamo l'autore di questo originale taccuino di grande pregio.
Alfonso Vivaldini, innanzitutto grazie per aver accettato l'invito di VespArt & News. Quando sono venuto a conoscenza di questa tua pubblicazione mi è subito venuta la curiosità di saperne di più e di conoscere il suo autore. A giudicare dal livello dei tuoi disegni si direbbe che tu sia un illustratore professionista ma non è proprio così. Dici bene, nella vita sono un architetto ed ho fatto anche studi di ingegneria. Diciamo che per formazione trasformo le idee in progetti e cerco di caratterizzare quello che faccio con il massimo della tensione emotiva possibile, conferendo e "trasfondendo" pathos alla scena. La mia maniera di rappresentare è quella tipica della visione dell'architettura classica. Mi ispiro alla tradizione di antica memoria piranesiana ed anche a quella visionaria di Massimo Scolari, architetto di cui sono stato discepolo.
Come è nata l’idea di questa pubblicazione? L'idea, anche se sembra incredibile, mi si è materializzata nella mente in un lampo. Nell'ottobre del 2015 ero alla celebrazione dell'anniversario della Vespa 90ss alla Millenaria di Gonzaga ed ho visto Giuseppe Cau. L'avevo già incontrato un anno prima, un personaggio straordinario che mi aveva molto impressionato e così, rivedendolo, mi sono ritrovato a confidargli: "Cavaliere, voglio fare una rappresentazione su una Moleskine giapponese incentrata sui Bolidi Vespa degli anni '50, su di lei e sulla sua vita!". Con mio grande piacere ho visto che la cosa lo ha entusiasmato da subito.
Raccontami di quando hai conosciuto il Cav. Giuseppe Cau. Lo ricordo benissimo: il 16 ottobre del 2014 ero andato per la prima volta a Pontedera per visitare il Museo Piaggio. Mentre ero assorto nella contemplazione delle Vespa esposte in un momento di assoluto silenzio mi vedo sfilare a fianco il Cavalier Cau. Sapevo chi fosse per via dei miei studi della storia vespistica. Ero sbalordito, non mi sembrava vero! Mi sono avvicinato e gli ho chiesto: "Mi scusi ma lei è per caso Giuseppe Cau?, il grande Campione?". Si mise a ridere e subito cominciammo a chiacchierare. Con una disponibilità fuori dal comune mi raccontò con grande lucidità aneddoti e storie pazzesche di tanti anni prima, della sua carriera di collaudatore e di pilota, descrivendomi le soluzione tecniche che aveva escogitato nelle gare. Rimasi folgorato!
Hai avuto modo di confrontarti con lui durante la realizzazione della tua opera? Con Giuseppe Cau ci sentivamo continuamente ed io lo aggiornavo costantemente sull'evoluzione del lavoro, gli inviavo anche delle animazioni grafiche delle tavole che andavo realizzando (alcune di queste si trovano in rete).
Le storie e le persone si possono raccontare in tanti modi, con un testo scritto, con una fotografia, tu invece hai scelto il disegno... Ho sempre disegnato, fin da piccolo, la rappresentazione grafica è sempre stata per me fondamentale. Mi serve per fissare e sviluppare le idee, mi aiuta a ragionare sulle cose.
La tua opera ha preso la forma di una Moleskine, un carnet de voyage, una realizzazione originale soprattutto per un soggetto come il tuo... La tradizione delle Moleskine è sempre stata quella di un registro di viaggio e di esperienze per filosofi, viaggiatori e soprattutto per gli architetti. Basta pensare ai carnets di Le Corbusier, album sui quali è stata fondata l'architettura moderna.
Al giorno d'oggi illustrare un viaggio o la propria passione in un carnet è una cosa come dire... desueta. Oggi tutto è virtuale, ogni cosa è online in tempo reale e non si fa in tempo a vivere una situazione o ad avere un pensiero che lo si condivide all'istante con il mondo. La tua è una scelta totalmente diversa: ponderata, concreta e tangibile. Dici bene. Ho scelto il formato "a pacchetto continuo" perché mi consentiva di sviluppare una storia, di rappresentare un ragionamento senza interruzioni, così come è la vita: un film continuo. La mia Moleskine è il risultato finale di un lavoro che si è sviluppato nell'arco di sette mesi. Non ho inventato nulla, sia chiaro, nel passato la stessa cosa è già stata fatta, l'esempio più celebre è il bassorilievo scolpito sulla Colonna Traiana a Roma.
Ammirando la tua opera una volta dispiegato il foglio nel suo sviluppo totale si percepisce il senso di una narrazione: qual'è il messaggio che hai voluto rappresentare? Ho rappresentato la vita di Cau durante il periodo degli anni delle sue vittorie come un monito per i giovani. Giuseppe era un ragazzo semplice, non aveva altra scelta se non quella di vincere. All'inizio della sua carriera la sua vita non valeva quella del fanale della sua Vespa (che veniva tolto prima della gara e rimesso subito dopo), per lui non c'era nessuna protezione. Poteva e doveva solo vincere. Doveva superare di continuo tutti gli avversari e nella gara contro il tempo superare anche se stesso. Bisogna credere in se stessi e porsi degli obiettivi, studiare, prepararsi. Trasformare in qualcosa di reale anche quello che a prima vista sembra impossibile.
CLD è nota nel campo editoriale per le sue pubblicazioni dedicate al mondo dei motori, pubblicazioni "tradizionali" se così vogliamo definirle: come hanno accolto l’idea di dare alle stampe una cosa particolare come una Moleskine? É stata accolta quasi come una sfida. Sapevo di poter contare su una Casa Editrice con una grande storia ed esperienza. I dirigenti sono rimasti impressionati dalla potenza delle immagini e dal tipo di rappresentazione. La mia è una tecnica unica nel suo genere. Per la realizzazione tipografica hanno procurato la carta migliore, una carta davvero pregiata, e il risultato finale è stato all'altezza delle aspettative.
Dopo questa tua prima pubblicazione dedicata alle imprese sportive del Cav. Giuseppe Cau hai in progetto in futuro altre realizzazioni dedicate ad altri personaggi significativi del mondo vespistico? Il primo nome che mi viene in mente è quello di Giorgio Bettinelli, di cui nel 2018 ricorrerà il decennale della scomparsa. Sono già all'opera per una Moleskine dedicata a Giorgio Bettinelli, ma devo affinarla ancora e c'è parecchio lavoro da fare. Penso però che per il 2018 sarà pronta. Bettinelli è stato una grande persona e il suo messaggio di libertà e di uomo "del Mondo" non deve essere dimenticato.
I BOLIDI VESPA , una Moleskine Illustrata da Alfonso Vivaldini.
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